Dalla lettera di Natale di don Titino alla Parrocchia di Prestino del 1997
È Natale una volta ancora.(..)
Natale è festeggiare un vivo. È incontrare il Vivente!
È come se arrivasse a ciascuno l’Angelo a dirgli. Guarda. È nato il Salvatore, per te. Se ti muovi, lo trovi. C’è un invito.
È vero. C’è stato l’oste di Betlemme che ha chiuso la porta a Maria e Giuseppe: non c’è posto! Si. Una città indifferente.
Ma i Pastori!
lo mi sento come loro. Povero, infreddolito, assonnato, affaticato. La notte! e cosa riesce a fare un piccolo fuoco?
Ma arriva l’Angelo. Si accende una luce. C’è un invito, personale, di andare alla Grotta, a cercarlo, a lasciarsi illuminare.
lo sento il Natale così.(..)
Mi sento povero, piccolo. Ma vedo una grande luce. Quando tengo nelle mie povere mani quel pane fatto Corpo, quel calice con il vino divenuto sangue. Quando fisso il Tabernacolo. È una grande luce. Allora dico: è Natale!
Natale. Natale. Per tutti. Per ciascuno.
Facciamo Natale cercando Gesù nell’Eucaristia. È una esperienza stupenda di amore.
Buon Natale!
È un augurio che vorrei raggiungesse il cuore di tutti, di ciascuno. Ve lo dico in questo Natale 1997, dopo tanti Natali passati con voi in questa nostra Prestino, la “casa del pane”, come BetIemme. Con il cuore carico di affetto.
Il Vostro parroco